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User_618622

Valutazione del rischio da Legionella

User_618622 2015-09-17 10:06:23


buongiorno, sto preparando dvr per una palestra, ma mi sembra che tra i rischi non ci sia la possibilità di inserire e fare la valutazione Legionella.
voi la inserite o fate una valutazione a parte?
saluti

Giuseppe

Giuseppe 2015-09-17 13:01:37


In CerTus-LdL è possibile effettuare una valutazione del rischio Esposizione ad agenti biologici in cui, anche da archivio, si può scegliere come fonte la Legionella.
--> Clicca QUI per vedere come effettuare la valutazione assistita del rischio

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Detto questo, occorre tener presente che nel Suo caso specifico è opportuno attuare le Misure di Prevenzione e controllo atte a non far nascare e/o proliferare il batterio; questione, quindi, che nasce prima della valutazione del rischio.
Dalla valutazione del rischio scaturisce l'adozione per "i lavoratori" di appositi DPI; nel Suo caso, al batterio sarebbero esposti i dipendenti scolastici e i ragazzi che praticano le attività in palestra, si tratta quindi di "personale" che difficilmente potrà utilizzare i "classici" dispositivi di sicurezza e occorrerà quindi pensare a delle misure particolari congruenti con il luogo specifico.

Le condizioni più favorevoli alla proliferazione delle legionelle sono:
• condizioni di stagnazione;
• presenza di incrostazioni e sedimenti;
• biofilm;
• presenza di amebe.
I batteri, inoltre, possono sopravvivere con una temperatura dell'acqua compresa tra i 5,7 e i 55 °C, mentre hanno il massimo sviluppo con una temperatura dell’acqua compresa tra i 25 e i 42 °C. Da evidenziare la loro capacità di sopravvivenza in ambienti sia acidi, sia alcalini, sopportando valori di pH compresi tra 5,5 e 8,1.
L’uomo contrae l’infezione attraverso aerosol, cioè quando inala acqua in piccole goccioline (1-5 micron) contaminata da una sufficiente quantità di batteri; quando questa entra a contatto con i polmoni di soggetti a rischio, insorge l'infezione polmonare.
Tenendo presente queste informazioni, occorre fare in modo che non si verifichino le condizioni sopra elencate e attuare quindi operazioni preventive.

Misure di prevenzione e controllo:
Le strategie per combattere la proliferazione della legionella nascono innanzitutto dalla prevenzione da effettuarsi in sede di progetto e da una gestione/manutenzione adeguata al rischio e professionale.
Il Rischio Legionella è contemplato nel Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, (Elenco degli agenti biologici classificati - ALLEGATO XLVI), inoltre sono state pubblicate Linee-guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi, negli impianti idrico sanitari che negli impianti di climatizzazione, approvate dalla Conferenza Permanente Stato/Regioni, essendo la salute e sicurezza materia concorrente.
Una corretta progettazione, installazione e manutenzione è descritta nella norma tecnica UNI 9182.

Per quanto riguarda gli impianti idrici, si raccomanda di:
• evitare tubazioni con terminali ciechi o senza circolazione;
• evitare formazione di ristagni;
• evitare lunghezze eccessive di tubazioni;
• evitare contatti tra acqua e aria o accumuli in serbatoi non sigillati;
• prevedere una periodica e facile pulizia;
• scegliere con cura i materiali (è stato rilevato che le tubazioni di rame riducono la proliferazione della legionella)[2];
• evitare la scelta impiantistica di torri evaporative in favore di soluzioni alternative, come i sistemi water spray system, pozzi geotermici;
• prevenire la formazione di biofilm e incrostazioni.


Esempi di Impianti critici
Le installazioni che producono acqua nebulizzata, come gli impianti di condizionamento, le reti di ricircolo acqua calda negli impianti idrico-sanitari, costituiscono dei siti favorevoli per la diffusione del batterio. Considerato che l'intervallo di proliferazione del batterio va dai 15 °C a 50 °C (fino a 22 °C il batterio esiste ma è inattivo), esistono delle zone critiche negli impianti idrosanitari: all'interno delle tubazioni, specialmente se obsolete e con depositi all'interno, o anche in tratti chiusi, nei serbatoi di accumulo, nei bollitori, nei soffioni della doccia e nei terminali di distribuzione; anche i sistemi idrici di emergenza, come le docce di decontaminazione, le stazioni di lavaggio per gli occhi e i sistemi sprinkler antincendio possono essere luogo di proliferazione.
Gli altri impianti dove il rischio legionella è elevato sono le torri di raffreddamento a circuito aperto e a circuito chiuso, laddove nelle vicinanze ci sia la presenza di canalizzazioni di ripresa o aspirazione d'aria.
Da considerare anche gli impianti di condizionamento dell’aria, come gli umidificatori/raffrescatori a pacco bagnato, i nebulizzatori, i sistemi a spruzzamento, il raffreddamento adiabatico.
Un ulteriore fonte di rischio sono gli accumulatori, normalmente presenti negli impianti solari per la produzione di ACS (acqua calda sanitaria), la cui temperatura normale di esercizio si aggira attorno ai 50 °C. La nebulizzazione avviene nei miscelatori di erogazione presenti all'interno della casa, ad esempio quelli della doccia o del bagno. In alternativa è possibile utilizzare una Fresh Water Unit che non consente un contatto diretto tra acqua accumulata e quella utilizzata.