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User_512527

Rendimento Distribuzione: stima mediante 'metodo precalcolato'

User_512527 2015-05-21 16:21:39


Quando si va ad effettuare il calcolo della distribuzione per riscaldamento + acs con rendimento precalcolato che differenza c'è tra le opzioni "impianto autonomo unifamiliare in edificio condominiale" e "impianto a zone in edificio condominiale con distribuzione orizzontale alimentata da montante verticale"?

Antonio

Antonio 2015-05-21 17:14:42


Nel primo caso trattasi appunto di impianto "autonomo" per singola unità immobiliare (in sostanza ogni u.i. è dotata di un proprio generatore/caldaia) nel secondo invece, l'impianto è "centralizzato" (unico generatore) dal quale poi fuoriesce un'unica montante verticale che ai diversi piani serve le singole zone/unità.

E' sempre utile in questi casi far riferimento agli schemi grafici che accompagnano le singole opzioni, desunti direttamente dalla norma tecnica.

FabrizioVizzoni

FabrizioVizzoni 2015-10-27 17:51:11


Per unità singole ma su 2/3 piani con un collettore ad ogni piano quale è meglio scegliere tra le 4 opzioni? In ogni riga trovo qualcosa che mi turba per il caso suddetto che spesso capita.

Antonio

Antonio 2016-01-19 11:12:40


Per unità singole ma su 2/3 piani con un collettore ad ogni piano quale è meglio scegliere tra le 4 opzioni? In ogni riga trovo qualcosa che mi turba per il caso suddetto che spesso capita.
FabrizioVizzoni

Una soluzione potrebbe essere la scleta di "impianto a zone in edificio condominiale...". Per quanto i prospetti della norma coprano una serie di condizioni per quelle situazioni nelle quali i prospetti non consentono un'opportuna descrizione dell'impianto dovrebbe optare per il Metodo Analitico da Appendice A.

Con il Metodo Analitico da Appendice A chiaramente i dati richiesti saranno decisamente più puntuali.

User_133018

User_133018 2016-02-04 10:51:49


Mi inserisco nell'argomento DISTRIBUZIONE.
Le perdite di distribuzione - fondamentali per la ripartizione delle spese per consumi - secondo la UNI 10200 sono determinate a scelta o con il metodo analitico (UNI TS 11300/2) o con quello semplificato (prospetto 10, UNI 10200).
Qui nasce il problema: utilizzando il metodo analitico, ovvero TerMus che calcola - correttamente - secondo la norma UNI 11300/2-2014, risultano perdite inferiori come ordine di grandezza 8/9 volte a quelle della UNI 10200.
Grato per un Vs parere, che aiuterebbe (non solo me, immagino) in innumerevoli diatribe con committenti e ditte fornitrici di servizi di contabilizzazione.

Antonio

Antonio 2016-02-04 11:04:45


Mi inserisco nell'argomento DISTRIBUZIONE.
Le perdite di distribuzione - fondamentali per la ripartizione delle spese per consumi - secondo la UNI 10200 sono determinate a scelta o con il metodo analitico (UNI TS 11300/2) o con quello semplificato (prospetto 10, UNI 10200).
Qui nasce il problema: utilizzando il metodo analitico, ovvero TerMus che calcola - correttamente - secondo la norma UNI 11300/2-2014, risultano perdite inferiori come ordine di grandezza 8/9 volte a quelle della UNI 10200.
Grato per un Vs parere, che aiuterebbe (non solo me, immagino) in innumerevoli diatribe con committenti e ditte fornitrici di servizi di contabilizzazione.
User_133018

TerMus come tutti i software che affrontano il calcolo energetico secondo l'attuale vigente apparato di legge utilizza le norme (ed è certificato dal CTI su tali procedure come previsto per legge) della famiglia UNI/TS 11300 e quelle ad esse correlate, il cui elenco è riportato nell'ALLEGATO 2 (Articolo 3) NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO PER IL CALCOLO DELLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI del Decreto 26.6.2015 "Requisiti minimi".

La norma UNI 10200 fa invece parte del pacchetto di norme tecniche alla base di TerMus-CRT, il software ACCA per la contabilizzazione di calore, la termoregolazione e la ripartizione delle spese condominiali.

Arch. Oliaro

Arch. Oliaro 2016-12-21 19:28:34


Mi inserisco anch'io nell'argomento DISTRIBUZIONE con un caso un po' particolare:
- condominio di fine '800 (con riscaldamento centralizzato) formato da due corpi paralleli separati dal cortile e dal vano scala, un corpo fronte strada di quattro piani f.t. ed un secondo corpo di tre piani f.t. posto all'interno del cortile condominiale, locale caldaia situato in cantina fronte strada con una vecchia distribuzione anni '30 preesistente (precedentemente a circolazione naturale), una colonna montante principale che sale in verticale incassata direttamente nel muro di spina centrale nel corpo fronte strada ed una seconda rete di distribuzione (successiva, anni '50) per il secondo corpo lato cortile che corre in orizzontale (scarsamente isolata) per oltre una ventina di metri nelle varie cantine e poi sale in diverse colonne montanti parzialmente incassate nei muri perimetrali.
La colonna principale è abbastanza protetta e comunque corre in zone riscaldate mentre la seconda sicuramente ha dispersioni ben maggiori della prima facendo un lungo percorso orizzontale in locali non riscaldati.
Come posso considerarle?
Il programma prevede una sola rete di distribuzione con un solo rendimento, come posso diversificarle?

Grazie

115336_1482344345_sezione.jpg

Antonio

Antonio 2016-12-22 11:51:04


Mi inserisco anch'io nell'argomento DISTRIBUZIONE con un caso un po' particolare:
- condominio di fine '800 (con riscaldamento centralizzato) formato da due corpi paralleli separati dal cortile e dal vano scala, un corpo fronte strada di quattro piani f.t. ed un secondo corpo di tre piani f.t. posto all'interno del cortile condominiale, locale caldaia situato in cantina fronte strada con una vecchia distribuzione anni '30 preesistente (precedentemente a circolazione naturale), una colonna montante principale che sale in verticale incassata direttamente nel muro di spina centrale nel corpo fronte strada ed una seconda rete di distribuzione (successiva, anni '50) per il secondo corpo lato cortile che corre in orizzontale (scarsamente isolata) per oltre una ventina di metri nelle varie cantine e poi sale in diverse colonne montanti parzialmente incassate nei muri perimetrali.
La colonna principale è abbastanza protetta e comunque corre in zone riscaldate mentre la seconda sicuramente ha dispersioni ben maggiori della prima facendo un lungo percorso orizzontale in locali non riscaldati.
Come posso considerarle?
Il programma prevede una sola rete di distribuzione con un solo rendimento, come posso diversificarle?
Grazie

115336_1482344345_sezione.jpg
Arch. Oliaro

Il rendimento di distribuzione è sempre unico e comprensivo delle caratteristiche dei componenti (tubazioni, pompe, etc.): nel caso in questione per poter diversificare le caratteristiche delle tubazioni della rete (per tipologia, posa, lunghezza, etc.) potrebbe optare per il Metodo Analitico (Appendice A) mediante il quale potrà distinguere i vari tratti della rete.

Arch. Oliaro

Arch. Oliaro 2016-12-22 18:41:39


Grazie!

User_857615

User_857615 2020-05-03 11:47:37


Per unità singole ma su 2/3 piani con un collettore ad ogni piano quale è meglio scegliere tra le 4 opzioni? In ogni riga trovo qualcosa che mi turba per il caso suddetto che spesso capita.
FabrizioVizzoni

Una soluzione potrebbe essere la scleta di "impianto a zone in edificio condominiale...". Per quanto i prospetti della norma coprano una serie di condizioni per quelle situazioni nelle quali i prospetti non consentono un'opportuna descrizione dell'impianto dovrebbe optare per il Metodo Analitico da Appendice A.

Con il Metodo Analitico da Appendice A chiaramente i dati richiesti saranno decisamente più puntuali.
Antonio



ho un caso simile: una villetta singola su due piani con un unico generatore. Non ho dati per poter applicare il metodo analitico dell?appendice A. Posso utilizzare il metodo precalcolato. Se si anche in questo caso inserisco inserisco"impianto a zone in edificio condominiale"?
GRazie

francesco.s

francesco.s 2020-05-04 14:13:42


Per unità singole ma su 2/3 piani con un collettore ad ogni piano quale è meglio scegliere tra le 4 opzioni? In ogni riga trovo qualcosa che mi turba per il caso suddetto che spesso capita.
FabrizioVizzoni

Una soluzione potrebbe essere la scleta di "impianto a zone in edificio condominiale...". Per quanto i prospetti della norma coprano una serie di condizioni per quelle situazioni nelle quali i prospetti non consentono un'opportuna descrizione dell'impianto dovrebbe optare per il Metodo Analitico da Appendice A.

Con il Metodo Analitico da Appendice A chiaramente i dati richiesti saranno decisamente più puntuali.
Antonio



ho un caso simile: una villetta singola su due piani con un unico generatore. Non ho dati per poter applicare il metodo analitico dell?appendice A. Posso utilizzare il metodo precalcolato. Se si anche in questo caso inserisco inserisco"impianto a zone in edificio condominiale"?
GRazie
User_857615


Il metodo precalcolato può essere utilizzato solo nel caso in cui si ricade nelle tipologie e condizioni al contorno proposte dai prospetti.