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Antonio

Antonio 2016-06-01 18:08:17


Ho un edificio del 1973 privo di caldaia sia per il riscaldamento che per la produzione di acs. Muri di tamponamento cassa vuota e infissi in legno con vetro singolo. Appartamento posto al piano terra con solaio controterra e sopra ho un'altra u.i. riscaldata. Mi viene di classe E. E' possibile? Leggevo di valori nel D.Lgs. 192/2005, che se all'interno di questi, allora si presumeva il raggiungimento del confort abitativo grazie ad apparecchi elettrici, e se fuori da questi valori, la prestazione veniva calcolata in base ad una formula sempre nel D.Lgs. Mi sapete dare delucidazioni?
User_378701

Il calcolo degli edifici sprovvisti di sistemi impiantistici avviene secondo le indicazioni del Decreto 26.6.2015 'Linee Guida APE' in vigore dall'1 ottobre 2015, con il ricorso ad un 'impianto simulato a gas naturale e con rendimenti standard' e non più sulla base del metodo che caratterizzava le 'Linee Guida APE 2009'.

User_69968

User_69968 2016-07-22 12:13:16


Sto certificando un edificio unifamiliare del 1980 EPgl 340 classe A1
Ho controllato tutti i dati...non so cosa fare rifaccio tutto da zero?

[ALLEGATO RIMOSSO]

Antonio

Antonio 2016-07-25 12:08:25


Sto certificando un edificio unifamiliare del 1980 EPgl 340 classe A1
Ho controllato tutti i dati...non so cosa fare rifaccio tutto da zero?

[ALLEGATO RIMOSSO]
User_69968

Al 'Piano Seminterrato' per i vani 'Ripostiglio', 'Disimpegno', 'Bagno' e 'Ingresso' sono definiti erroneamente gli scambi terreno-pavimenti. Ad ognuno dei vani risulta associata una 'Superficie Disperdente' di ben 586 m2.

Tale valore così elevato è frutto del calcolo svolto per il 'Pavimento interrato', nel quale risulta utilizzato un valore per il 'Dislivello pavimento-terreno' di ben 10 metri che rispetto a come l'edificio è composto non risulta veritiero.

Definendo in modo corretto il calcolo degli scambi terreno-pavimenti ed assegnando ai vani la spettante superficie disperdente il calcolo verrà completamente rivisto con un netto peggioramento della classificazione.
L'attuale condizione ha fortemente 'scompensato' i rapporti fra volume riscaldato e superfici disperdenti.

NOTA: per motivi di privacy il progetto allegato è stato rimosso.

User_493558

User_493558 2017-05-30 10:16:02


Buongiorno,
sto certificando un edificio costruito nel 1940 circa e ristrutturato nel 1985. Vetri doppi normali, muratura a cassa vuota in laterizio non coibentata, solai ordinari in latero-cemento spessore cm 30 non isolati. Il tutto servito da una vecchia caldaia a legna installata circa 20 anni fa. L'edificio mi viene certificato in classe A1 mentre se fosse servito da una caldaia a gas metano tradizionale ricadrebbe in classe G. Tutto cio' dovrebbe dipendere dallo 0.8 e 0.2 di rinnovabile e non. Quindi nonostante le scarse prestazioni di involucro edilizio posso ritenere che la certificazione sia corretta in classe A1 per via della caldaia a legna anche se di vecchia generazione?

Saluti.

Antonio

Antonio 2017-06-01 11:28:12


Buongiorno,
sto certificando un edificio costruito nel 1940 circa e ristrutturato nel 1985. Vetri doppi normali, muratura a cassa vuota in laterizio non coibentata, solai ordinari in latero-cemento spessore cm 30 non isolati. Il tutto servito da una vecchia caldaia a legna installata circa 20 anni fa. L'edificio mi viene certificato in classe A1 mentre se fosse servito da una caldaia a gas metano tradizionale ricadrebbe in classe G. Tutto cio' dovrebbe dipendere dallo 0.8 e 0.2 di rinnovabile e non. Quindi nonostante le scarse prestazioni di involucro edilizio posso ritenere che la certificazione sia corretta in classe A1 per via della caldaia a legna anche se di vecchia generazione?

Saluti.
User_493558

L'attuale criterio di certificazione è premiante nel caso di ricorso a energia da fonti rinnovabili (che fra l'altro invece sono totalmente assenti nell'Edificio Standard che viene utilizzato per la costruzione dell'etichetta energetica), difatti la prestazione dell'edificio a base di classificazione utilizzata è quella relativa alla 'Prestazione globale non rinnovabile' (variabile: EPgl,nr).

La 'cattiva' prestazione dell'involucro è poi evidenziata graficamente, a sinistra dell'etichetta energetica sull'APE, mediante le 'faccine'.

User_408386

User_408386 2017-06-20 12:05:35


Buongiorno, mi ritrovo a verificare la prestazione energetica di un'u.i.u., uso ufficio, al 4 piano in una palazzina di 6 piani fuori terra non isolata , con solai di interpiano in laterocemento anche essi non isolati e con infissi in metallo e vetro singolo.
La struttura è in telaio di cls armato.
Le esposizioni esterne prevalenti sono nord-est e sud-ovest.
L'unità immobiliare confina con altri uffici. Sono presenti 3 impianti
1) teleriscaldamento centralizzato per riscaldamento+acs (FC Ep,r=0; FC Ep,nr=0,47 forniti dal gestore)
2) pompa di calore invertibile per riscaldamento e raffrescamento con 2 split interni
3) macchina frigorifera con 3 split interni.
All'atto di verificare le prestazioni energetiche, mi ritrovo una classe B e un EPgl=188,18 kWh/m2anno.
La "buona" classificazione dipende dal fatto che i climatizzatori e il teleriscaldamento vengono considerati quali fonti rinnovabili?
Altri immobili certificati nello stesso palazzo, seppure ad uso residenziale, sono classificati in "D" o "E"...
Cordiali saluti

Antonio

Antonio 2017-06-20 12:46:20


Buongiorno, mi ritrovo a verificare la prestazione energetica di un'u.i.u., uso ufficio, al 4 piano in una palazzina di 6 piani fuori terra non isolata , con solai di interpiano in laterocemento anche essi non isolati e con infissi in metallo e vetro singolo.
La struttura è in telaio di cls armato.
Le esposizioni esterne prevalenti sono nord-est e sud-ovest.
L'unità immobiliare confina con altri uffici. Sono presenti 3 impianti
1) teleriscaldamento centralizzato per riscaldamento+acs (FC Ep,r=0; FC Ep,nr=0,47 forniti dal gestore)
2) pompa di calore invertibile per riscaldamento e raffrescamento con 2 split interni
3) macchina frigorifera con 3 split interni.
All'atto di verificare le prestazioni energetiche, mi ritrovo una classe B e un EPgl=188,18 kWh/m2anno.
La "buona" classificazione dipende dal fatto che i climatizzatori e il teleriscaldamento vengono considerati quali fonti rinnovabili?
Altri immobili certificati nello stesso palazzo, seppure ad uso residenziale, sono classificati in "D" o "E"...
Cordiali saluti
User_408386

Chiaramente le fonti rinnovabili, quando presenti, contribuiscono significativamente a ridurre il valore dell'indice EPgl,nren rispetto al quale è valutata la classificazione energetica.
Nel caso proposto è ipotizzabile che siano assimilate a fonte rinnovabile le macchine per riscaldamento e raffrescamento nonché, se definiti i dati del sistema di illuminazione artificiale (come previsto nel caso di edifici non residenziali) anche circa il 20% dell'energia elettrica da rete è considerata rinnovabile.

Per quanto riguarda invece il teleriscaldamento in base ai dati da lei indicati (FC EPr = 0 - FC EPnr = 0.47) di rinnovabile (FC EPr) non c'è nulla. Rispetto a tali dati la stranezza è relativa al fatto che il gestore sta dichiarando che dell'unità di misura circa il 50% è NON Rinnovabile, di Rinnovabile non c'è nulla, pertanto viene da chiedersi il restante 50% cosa sia. Una condizione di questo tipo ad esempio, può caratterizzare sistemi di teleriscaldamento che utilizzano/recuperano eventuali reflui termici di una lavorazione che chiaramente non sono tenuti in conto nè come rinnovabile nè come energia primaria non rinnovabile.

User_408386

User_408386 2017-06-20 15:28:12


La ringrazio per la risposta. Effettivamente, i dati forniti dal gestore mi pongono dei dubbi. Via mail mi è stato fornita dichiarazione in cui si riporta che Fp,nren=0,47 kWh/kWht ma, sul Portale online del Gestore, viene riportato anche Fp,tot=0,47 kWh/kWht ...
Dato che Fp,tot=(Fp,nren+Fp,ren),e , in mancanza di dati forniti si considera pari a 1,50, appare singolare che la sommatoria sia 0,47kWh/kWht, considerando che lo stesso gestore, per altre città indica valori di Fp,nren=1,20 e Fp,ren=0 e che, nella lettera ricevuta, viene altresì specificato che "la percentuale di fabbisogno soddisfatta dall'impiego di fonti energetiche rinnovabili e/o di recupero (geotermia, termovalorizzatori, sistemi cogenerativi, ecc)è pari all'83%"...Se viene dichiarato che le fonti rinnovabili sono pari all'83% del totale, non dovrò considerare Fp,ren=(0,47/100)*83=0,39kWh/kWht?? Come posso comportarmi secondo voi?
Vi ringrazio per la disponibiltà.
Saluti.

Antonio

Antonio 2017-06-20 15:49:34


La ringrazio per la risposta. Effettivamente, i dati forniti dal gestore mi pongono dei dubbi. Via mail mi è stato fornita dichiarazione in cui si riporta che Fp,nren=0,47 kWh/kWht ma, sul Portale online del Gestore, viene riportato anche Fp,tot=0,47 kWh/kWht ...
Dato che Fp,tot=(Fp,nren+Fp,ren),e , in mancanza di dati forniti si considera pari a 1,50, appare singolare che la sommatoria sia 0,47kWh/kWht, considerando che lo stesso gestore, per altre città indica valori di Fp,nren=1,20 e Fp,ren=0 e che, nella lettera ricevuta, viene altresì specificato che "la percentuale di fabbisogno soddisfatta dall'impiego di fonti energetiche rinnovabili e/o di recupero (geotermia, termovalorizzatori, sistemi cogenerativi, ecc)è pari all'83%"...Se viene dichiarato che le fonti rinnovabili sono pari all'83% del totale, non dovrò considerare Fp,ren=(0,47/100)*83=0,39kWh/kWht?? Come posso comportarmi secondo voi?
Vi ringrazio per la disponibiltà.
Saluti.
User_408386

Sulla base delle diverse informazioni aggiunte, in realtà non saprei dirle quale possa essere la strada da seguire: fra di loro tali dati non sembrano 'combaciare', probabilmente è il caso di sentire proprio il gestore.

Se la centrale è la medesima in che modo per diverse 'destinazioni' cambia il fattore?

User_658104

User_658104 2017-12-06 15:54:44


Buongiorno,
con la presente volevo chiedere chiarimenti riguardo un APE che sto facendo, caso simile da quello presentato dal collega in questa discussione, il giorno 03/02/2016 alle 09:57:51.

Il mio edificio è stato costruito negli anni ’70, se non prima, con la maggior parte delle pareti in sasso e le rimanenti pareti non isolate. Tale edificio ha un lato confinante con altra unità immobiliare riscaldata e con garage (non riscaldato), per il resto le pareti sono esterne, quindi elevate dispersioni. Il solaio del piano di calpestio è controterra e il solaio superiore confina con altra unità immobiliare riscaldata. L’edificio ha destinazione d’uso commerciale (è un ristorante), quindi per ogni vano, ho inserito i dati relativi alla “ventilazione naturale e/o di riferimento”, in base alla tipologia di vano e all’“Illuminazione”. L’edificio è servito da una caldaia tradizionale, con elementi riscaldanti quali vetilconvettori e radiatori.
Con queste condizioni ho un risultato pari a circa 640,00 kWh/mqh, giustamente è molto disperdente, ma mi trovo l’edificio classificato in Classe Energetica A1.
In una risposta a un quesito simile, il sig. Antonio scriveva così:
“In questi casi è da tener conto che l'energia elettrica utilizzata per l'illuminazione ed acquisita da rete è in ogni caso considerata al 47% rinnovabile (come da fattore di conversione presente nella Tabella 1 Allegato 1 del Decreto 26.6.2015 'requisiti minimi') e scomputata dalla prestazione complessiva contribuendo pertanto ad una buona classificazione dell'unità.” [cit. risposta 05/02/2016 ore 16:41:45].
Nel mio edificio però non ho alcuna fonte rinnovabile. Viene ugualmente applicato lo scomputo dovuto al 47% delle fonti rinnovabili?
Così il risultato dell’APE che ho fatto può essere considerato esatto?
Grazie per la risposta.

francesco.s

francesco.s 2017-12-06 16:47:08


Buongiorno,
con la presente volevo chiedere chiarimenti riguardo un APE che sto facendo, caso simile da quello presentato dal collega in questa discussione, il giorno 03/02/2016 alle 09:57:51.

Il mio edificio è stato costruito negli anni ’70, se non prima, con la maggior parte delle pareti in sasso e le rimanenti pareti non isolate. Tale edificio ha un lato confinante con altra unità immobiliare riscaldata e con garage (non riscaldato), per il resto le pareti sono esterne, quindi elevate dispersioni. Il solaio del piano di calpestio è controterra e il solaio superiore confina con altra unità immobiliare riscaldata. L’edificio ha destinazione d’uso commerciale (è un ristorante), quindi per ogni vano, ho inserito i dati relativi alla “ventilazione naturale e/o di riferimento”, in base alla tipologia di vano e all’“Illuminazione”. L’edificio è servito da una caldaia tradizionale, con elementi riscaldanti quali vetilconvettori e radiatori.
Con queste condizioni ho un risultato pari a circa 640,00 kWh/mqh, giustamente è molto disperdente, ma mi trovo l’edificio classificato in Classe Energetica A1.
In una risposta a un quesito simile, il sig. Antonio scriveva così:
“In questi casi è da tener conto che l'energia elettrica utilizzata per l'illuminazione ed acquisita da rete è in ogni caso considerata al 47% rinnovabile (come da fattore di conversione presente nella Tabella 1 Allegato 1 del Decreto 26.6.2015 'requisiti minimi') e scomputata dalla prestazione complessiva contribuendo pertanto ad una buona classificazione dell'unità.” [cit. risposta 05/02/2016 ore 16:41:45].
Nel mio edificio però non ho alcuna fonte rinnovabile. Viene ugualmente applicato lo scomputo dovuto al 47% delle fonti rinnovabili?
Così il risultato dell’APE che ho fatto può essere considerato esatto?
Grazie per la risposta.

User_658104


Nel caso da lei indicato la fonte rinnovabile che viene considerata è la percentuale calcolata sull'illuminazione.
Inoltre in Diagnostica controlli se sono presenti delle segnalazioni relative ad i 'Fabbisogni di energia termica' non soddisfatti da parte dei 'Terminali' utilizzati o dal 'Generatore', perchè in questo caso eseguendo il calcolo solo su una parte del fabbisogno richiesto e non sul totale l'impianto risulta più efficiente della condizione reale e quindi incide in maniera importante sulla definizione della classe energetica.