L'U.T.A.(unità trattamento aria) in quanto tale offre minimo un "trattamento" dell'aria (solo riscaldamento, solo raffrescamento, riscaldamento e raffrescamento).
Essa può essere inserita in Centrale Termica attraverso diverse modalità: 1. con impianto di riscaldamento e/o raffrescamento e/o misto con fluido termovettore "acqua" può essere aggiunta direttamente nella finestra per la "Gestione della Distribuzione". Chiaramente in questi casi sarà presente uno scambiatore trattandosi di fluidi termovettori diversi; 2. si può definire l'U.T.A. anche direttamente come impianto di climatizzazione (riscaldamento e/o raffrescamento o misto) con fluido termovettore "aria"; 3. può essere "aggiunta" agli impianti di climatizzazione già definiti separatamente come impianto di Ventilazione Riscaldata e/o Raffrescata o mista.
Mi accodo alla seguente discussione. Ho modellato una centrale termica come segue: - Impianto principale per riscald/raff con fluido termovettore acqua a cui sono associate sia le zone termiche con impianto misto ( fancoils+ bocchette aria u.t.a.) sia le zone con impianto a tutt'aria - Impianto di ventilazione riscaldata e raffrescata con le uta che alimentano l'intero edificio.
1)Quando si inserisce un uta è possibile inserire come terminale di emissioni le bocchette di aria che però non hanno una potenzialità termica quindi che valore occorre inserire alla voce potenza totale dei terminali della zona? 2)Le zone termiche con impianto a tutt aria devono essere comunque inserite nell'impianto principale , altrimenti viene dato l'errore che alcune zone non sono associate a nessun impianto. Per far ciò ho associato all'imp principale anche queste zone termiche , ho scelto un qualsiasi terminale di emissione ed impostato pari a 0 la potenza totale dei terminali di zona. E' giusto? Mi da dei warning che la potenza dei terminali non è sufficiente a coprire il carico termico. 3) Definendo oltre all'impianto principale un impianto di ventilazione riscaldata/raffrescata mi chiede i generatori. Posso inserire gli stessi generatori dell'impianto principale che sono in comune ai due impianti? 4)Se non posseggo il diametro equivalente del canale UTA, che valore inserisco? 5)Nelle zone termiche in cui l'impianto è misto come si modella il funzionamento delle UTA adintegrazione dei fancoils? Se imposto una temperatura di immissione delle UTA maggiore della T ambiente richiesta il software considera comunque la presenza dei fancoils oppure soddisfa il fabbisogno termico prioritariamente con le uta? Grazie
Mi accodo alla seguente discussione. Ho modellato una centrale termica come segue: - Impianto principale per riscald/raff con fluido termovettore acqua a cui sono associate sia le zone termiche con impianto misto ( fancoils+ bocchette aria u.t.a.) sia le zone con impianto a tutt'aria - Impianto di ventilazione riscaldata e raffrescata con le uta che alimentano l'intero edificio.
1)Quando si inserisce un uta è possibile inserire come terminale di emissioni le bocchette di aria che però non hanno una potenzialità termica quindi che valore occorre inserire alla voce potenza totale dei terminali della zona? 2)Le zone termiche con impianto a tutt aria devono essere comunque inserite nell'impianto principale , altrimenti viene dato l'errore che alcune zone non sono associate a nessun impianto. Per far ciò ho associato all'imp principale anche queste zone termiche , ho scelto un qualsiasi terminale di emissione ed impostato pari a 0 la potenza totale dei terminali di zona. E' giusto? Mi da dei warning che la potenza dei terminali non è sufficiente a coprire il carico termico. 3) Definendo oltre all'impianto principale un impianto di ventilazione riscaldata/raffrescata mi chiede i generatori. Posso inserire gli stessi generatori dell'impianto principale che sono in comune ai due impianti? 4)Se non posseggo il diametro equivalente del canale UTA, che valore inserisco? 5)Nelle zone termiche in cui l'impianto è misto come si modella il funzionamento delle UTA adintegrazione dei fancoils? Se imposto una temperatura di immissione delle UTA maggiore della T ambiente richiesta il software considera comunque la presenza dei fancoils oppure soddisfa il fabbisogno termico prioritariamente con le uta? Grazie User_423702
1) la potenza dei terminali in questi casi è pari alla potenza nominale della macchina che 'comanda' l'impianto;
2) sì, può essere una modellazione accettabile;
3) sì;
4) il 'diametro equivalente' è richiesto con metodo 'semplificato' da Appendice A. Chiaramente se non è noto le alternative sono le altre due opzioni: - utilizzare il metodo 'Analitico' - definire un valore 'Personalizzato' di trasmittanza lineica del canale
5) se gli impianti sono montati 'in serie' l'impianto Principale soddisferà il fabbisogno fin dove può poi eventualmente verrà attivato l'impianto secondario. Se invece gli impianti sono montati 'in parallelo' i due impianti concorreranno entrambi alla soddisfazione del fabbisogno dell'edificio in base alla potenza dei propri terminali.
Salve, ho un impianto a PdC con fluido termovettore acqua che serve sia per ACS che riscaldamento per le batterie dell'U.T.A. Ho zone sia di sola immissione, sia di immissione ed estrazione.
Come posso modellare l'impianto?
Io ho inserito l'impianto con fluido termovettore acqua, ma questo non mi permette di inserire la zona termica di riscaldamento ma solo quelle di ventilazione.
Una soluzione potrebbe essere quella di inserire 2 impianti: impianto ad aria + impianto ACS serviti dalla stessa PdC?
Salve, ho un impianto a PdC con fluido termovettore acqua che serve sia per ACS che riscaldamento per le batterie dell'U.T.A. Ho zone sia di sola immissione, sia di immissione ed estrazione.
Come posso modellare l'impianto?
Io ho inserito l'impianto con fluido termovettore acqua, ma questo non mi permette di inserire la zona termica di riscaldamento ma solo quelle di ventilazione.
Una soluzione potrebbe essere quella di inserire 2 impianti: impianto ad aria + impianto ACS serviti dalla stessa PdC?
Grazie User_1200679
Nello stesso impianto non è possibile avere distribuzioni contemporaneamente di climatizzazione e ACS con diverso fluido termovettore. Quindi potrebbe seguire l'ipotesi da lei indicata nel creare due diversi impianti alimentati dallo stesso modello di 'Pompa di Calore'.
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