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Antonio

Fatal Error [9018] Indice di prestazione termica utile per riscaldamento EPH,nd, non verificato [APPROFONDIMENTO]

Antonio 2023-01-11 12:11:27


In presenza della Verifica di Legge NON soddisfatta (Fatal Error 9018), avente per oggetto l'Indice di prestazione termica utile per riscaldamento, identificato con la sigla EPH,nd, si rilevano frequentemente azioni che non hanno alcuna incidenza sull'indice stesso, pertanto è opportuno fare chiarezza sulle componenti che lo costituiscono.

L’Indice di prestazione termica utile per riscaldamento (EPH,nd) è riferito esclusivamente alla prestazione dell’involucro dell’edificio, pertanto sono del tutto indifferenti tipologia di impianto e di generatore. La prestazione che caratterizza EPH,nd sarà sempre tale al netto degli impianti di climatizzazione invernale.

Si ricorda che questa prestazione è soggetta a Verifiche di Legge quando la Tipologia di Intervento è:
■ Nuova Costruzione
■ Ristrutturazione Importante di 1° livello
■ Ampliamento edifici esistenti (>15% volume esistente o >500m3) con nuovo impianto (limitatamente alla parte ampliata)

Approfondiamo anche quali sono i componenti che costituiscono questo indice in modo da poter dare al progettista un quadro completo ed avere tutte le informazioni per trovare le soluzioni tecniche migliori.
In base a quanto detto sono da evitare soluzioni che non hanno alcuna incidenza sull'indice, pertanto:
- modifiche all’impianto di climatizzazione invernale;
- ricorso all’opzione “Entità da non verificare” per escludere le entità di involucro (muri, solai, vetrate, porte, ponti termici) dalle verifiche. E' importante tener presente che quest’ultima opzione, comporta l’esclusione delle entità da verifiche di legge puntuali (eventualmente previste dalla tipologia di intervento su di esse) ma le entità continueranno a far parte dell’indice, dal quale non può essere escluso nulla.

I singoli componenti che costituiscono l’indice sono riportati nei Risultati di Calcolo dell’EOdC e, nello specifico, nel raggruppamento 'VALORI MENSILI e ANNUALI / Annuale / Riscaldamento' vedi immagine.

EPH,nd è dato dal rapporto fra Qh,nd e AreaN.

AreaN rappresenta l'Area netta calpestabile dell’Unità mentre Qh,nd è il Fabbisogno di energia termica utile, a sua volta costituito da una serie di elementi come rappresentato nella formula seguente:
Qh,nd = (QhTR + QhVE_rif) - [EtaU * (QsolT + QhInt)]

dove:
QhTR = Dispersione per trasmissione in riscaldamento.
QhVE_rif = Dispersione termica invernale per ventilazione (di riferimento).
EtaU = Fattore di utilizzazione degli apporti gratuiti (il fattore, calcolato mensilmente, fa parte dei risultati mensili della subUnità per i mesi che ricadono nel periodo di riscaldamento vedi immagine).
QsolT = Energia termica da apporti solari delle superfici trasparenti.
QhInt = Energia termica da apporti interni.

Importante è anche il valore di QsolO (Energia termica da apporti solari delle superfici opache) il quale però, non è presente nella formula, in quanto già considerato nel calcolo delle dispersioni termiche per trasmissione (QhTR).

Si ricorda inoltre che le dispersioni termiche per ventilazione (QhVE) tendono ad assumono valori piuttosto diversi tra unità residenziali e non residenziali, quindi nelle due diverse casistiche (edificio residenziale e non) sarà opportuno tener presente anche questa condizione.
Ove il peso preponderante sia quello delle dispersioni termiche per trasmissione (QhTR) intervenendo opportunamente sull’involucro disperdente (senza tralasciare l'azione dei ponti termici) esse potranno essere ridotte e si potrà avere un miglioramento della prestazione globale dell’involucro.
Nel caso di unità ad uso non residenziale, nelle quali magari l'azione sulle dispersioni è già stata condotta senza apprezzabili risultati, sarà opportuno valutare il peso delle dispersioni per ventilazione, che di consueto sono alte e per alcune destinazioni d'uso lo sono in maniera significativa vedi immagine. In questi casi molto probabilmente, sarà necessaria una azione anche sulle dispersioni per ventilazione, magari prevedendo un sistema di ventilazione meccanica (anche con recuperatore di calore) che possa contribuire a ridurle sensibilmente.

Approfondimento VIDEO
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