AntonioDL | Indicatore di 'Rischio Statico' pari a 'zero' o molto bassoAntonioDL 2024-10-31 16:25:24 Voglio condividere una richiesta di assistenza Richiesta Nella scheda di vulnerabilità l'indicatore di rischio statico ζV è pari a zero. Cosa significa? Come mi devo comportare? Risposta Prima di rispondere alla domanda, è necessario fare una premessa sulla modalità di calcolo di questo indicatore di rischio statico. L'indicatore di rischio statico (ζV) è il rapporto tra il valore massimo del sovraccarico variabile verticale sopportabile da quella parte della costruzione e il valore del sovraccarico verticale variabile che si utilizzerebbe nel progetto di una nuova costruzione (vedasi ultimo capoverso del §8.3 delle NTC2018). Le NTC, nel valutare tale indicatore, fanno riferimento alle azioni di tipo antropico (controllate dall'uomo). Pertanto, l'indicatore ζV è direttamente collegato alla destinazione d'uso della struttura e alle eventuali restrizioni che debbono attuarsi quando il carico sostenibile assuma valori non compatibili con l'ipotesi originaria. Si ricorda che, in EdiLus, il sovraccarico verticale variabile (antropico) fa riferimento alle seguenti tipologie di carico: abitazioni, uffici, negozi, scuole, magazzini, scale, coperture, autorimesse, archivi, locali pubblici. L'indicatore di rischio statico ζV viene ricavato mediante una procedura iterativa, come di seguito spiegato. Alle combinazioni statiche (quelle ottenute allo SLU dalla relazione [2.5.1] delle NTC2018), si applica, contemporaneamente, un moltiplicatore (ζV) a tutti i carichi variabili verticali (antropici) sia dominanti che non dominanti. Partendo da un valore nullo, si incrementa iterativamente (fino ad un valore massimo pari a 2) il valore del moltiplicatore fin quando, per un dato meccanismo di verifica esaminato (flessione, taglio, carico limite, pressoflessione fuori piano, ecc.), si riscontra un valore del rapporto CS=Rd/Ed=1. Di seguito si riporta un'espressione di come viene applicato il moltiplicatore ζV alle combinazioni fondamentali allo SLU: ϒG1∙G1+ϒG2∙G2+ϒP∙P+ζV(ϒQ1∙Qki+ϒQ2∙ψ02∙Qk2+ ... +ψ0n∙ϒQn∙Qkn)+ϒN1∙ψN1∙Nk1 ... +ϒNj∙ψNj∙Nkj dove con Qk ci si riferisce ai carichi variabili verticali di tipo antropico mentre con Nk ai carichi di tipo non antropico (vento, neve, temperatura, spinta terreno, spinta idrostatica, carico liquido, ecc.). Risulterà evidente che, per quanto appena detto sopra, il moltiplicatore ζV che si ottiene applicando tale metodo sarà UNICO per tutti i carichi antropici (Qki) definiti nell'edificio. Rispondendo ora alla domanda posta nel quesito, sarà più chiaro il motivo per cui il moltiplicatore ζV può risultare nullo. Questo sarà, quindi, nullo quando uno o più elementi della struttura vanno in crisi (non risultano verificati → CS<1) per effetto delle combinazioni di carico SLU fondamentali in cui sono presenti solo i carichi permanenti, permanenti non strutturali e quelli di natura NON antropica: ϒG1∙G1+ϒG2∙G2+ϒP∙P+ϒN1∙ψN1∙Nk1 ... +ϒNj∙ψNj∙Nkj Questa condizione può verificarsi sia per reali carenze strutturali (di materiale e/o nelle dimensioni strutturali) o per qualche errore di modellazione della struttura e/o mancanza di armatura negli elementi in cemento armato esistenti. Pertanto, per valutare se e come intervenire è necessario: - tener conto del tipo di struttura che si sta analizzando (“Stato di Fatto” o “Stato di Progetto”); - conoscere il meccanismo che annulla l’indicatore di rischio statico (consultare la tabella “CAPACITA'- ENTITA' DELL'AZIONE VERTICALE SOSTENIBILE” nella scheda di vulnerabilità); - individuare gli elementi che hanno capacità nulla mediante la rappresentazione grafica 3D degli Indicatori di Rischio Statico dai Risultati 3D. Grazie alla mappatura cromatica di tali indicatori e al filtro che si può utilizzare, si riesce subito ad individuare l'elemento o gli elementi che annullano tale indicatore. Dopo aver individuato gli elementi con Indicatore di Rischio Statico nullo, a seconda del tipo di struttura (“Stato di Fatto” o “Stato di Progetto”) che si sta analizzando, è possibile valutare se e come intervenire. Se la struttura analizzata è uno “Stato di Fatto” è possibile: - correggere eventuali errori di modellazione; - inserire l’effettiva armatura negli elementi strutturali in cemento armato esistenti; - inserire eventuale Eccezione per escludere dal calcolo dell'Indicatore di Rischio Statico elementi considerati poco significativi. Nel caso dello “Stato di Fatto”, gli indicatori di rischio statico potrebbero risultare ancora nulli anche dopo gli interventi correttivi. In tal caso, è necessario considerare tale condizione come un’effettiva carenza strutturale dell’edificio in esame. Se la struttura analizzata è uno “Stato di Progetto” è possibile: - correggere eventuali errori di modellazione; - inserire l’effettiva armatura negli elementi strutturali in cemento armato esistenti; - inserire eventuale Eccezione per escludere dal calcolo dell'Indicatore di Rischio Statico elementi considerati poco significativi. Nel caso dello “Stato di Progetto”, se gli indicatori di rischio statico risultano ancora nulli anche dopo gli interventi correttivi, è necessario introdurre adeguati rinforzi al fine di eliminare tale condizione. Clicca qui per vedere come inserire le Eccezioni per escludere dal calcolo dell'Indicatore di Rischio Statico gli elementi poco significativi. Nel caso di struttura in muratura, consigliamo la lettura anche di questa discussione: Verifiche Muratura non soddisfatte che fornisce utili suggerimenti sugli strumenti messi a disposizione dal programma per eventualmente "migliorare" le verifiche della muratura. Per eventuali problematiche relative alla parte geotecnica (fondazioni), si consiglia la lettura della seguente discussione: Verifica a carico limite non soddisfatta. |